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Babbo Natale non esiste? Intervista all'autrice Haider Bucar

Testo e intervista Debora Tesauro

Oggi abbiamo come nostra ospite del blog la scrittrice e illustratrice Haider Bucar. 

Haider è specializzata nella letteratura per bambini e per ragazzi e nella sua interessante bibliografia troviamo anche un romanzo fantasy per ragazzi “Aldrovandi e la penna della fenice”, che ci ha fatto scoprire un’interessante scrittrice del genere, da seguire con molto interesse.

Ciao Haider,

ti ringrazio per essere nostra ospite del blog. La settimana scorsa sei stata anche ospite del nostro neo costituito club di lettura online. Ci hai davvero incantato con i tuoi libri e non solo: ci ha davvero impressionato la tua cultura immensa sulla letteratura per bambini e ragazzi. Oggi vogliamo parlare del tuo ultimo libro illustrato per bambini “Babbo Natale non Esiste”, che sta avendo un buon successo. 

Ti aspettavi questo successo?

Ciao.

Il successo non si aspetta, di solito si spera! 

Però con l’editore abbiamo puntato molto sul titolo provocatorio che serve per attirare l’occhio! Il libro dice esattamente il contrario e pone l’accento sul “credere”, perché credere che qualcuno al di sopra di noi faccia qualcosa di bello e del tutto disinteressato (Babbo Natale produce e consegna regali di lavoro, ma non percepisce uno stipendio) ci fa stare bene. 

Babbo Natale fa parte di un insieme di tradizioni legate al Natale, che soprattutto nella prima infanzia, alimenta il pensiero magico che i bambini hanno fino a sette anni circa. 

Ad un certo punto, o perché scoprono i genitori, o perché lo sentono a scuola o da fratelli o cugini più grandi, questa atmosfera creata da Babbo Natale si scopre essere una storia alimentata dai genitori. 

Possiamo dire che il libro che hai realizzato, insieme all’illustratrice Chiara Baudino, aiuta a continuare a prendere coscienza sullo stato dei fatti, addolcendo la realtà? 

Diciamo che è un libro di transizione che -dolcemente- traghetta il bambino dal regalo portato da Babbo Natale al regalo portato dal genitore.

Pensi che questo libro possa aiutare i genitori ad affrontare il momento in cui i bambini iniziano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale? In che modo?

“Babbo Natale non esiste!” è anche un libro per adulti: ossia aiuta il genitore a non sentirsi un bugiardo quando deve ammettere che Babbo Natale non esiste nel momento in cui viene smascherato e, di conseguenza, rivelare di aver sempre mentito.

Del tuo libro mi sono piaciute molte cose: oltre alla trama divertente e non scontata, ho adorato gli Easter egg e l’immagine “pop” di Babbo Natale, che ad un certo punto vediamo con i capelli raccolti in una crocchia e un tatuaggio divertente. Quanto tempo avete impiegato per creare questo libro, all’apparenza semplice, ma che in ogni pagina fa emergere una cura ai dettagli che lo rende veramente particolare? 

Le idee ci sono venute strada facendo! Io volevo un’impronta “pop” perché Babbo Natale è “pop”: è un’icona che si è consolidata nel tempo grazie a libri, fumetti, giochi, cartoni animati e film.

Il tempo per creare un libro è sempre tantissimo perché il rischio di scivolare nel banale o (peggio) nei buchi di trama è dietro l’angolo. 

Però Chiara Baudino ha capito immediatamente quello che avevo visualizzato nella mia testa quando pensavo ad un Babbo rilassato al Polo Nord che si mette in libertà e indossa una canottiera che mostra il suo tatuaggio a tema: I LOVE XMAS!

Prima di “Babbo Natale non esiste”, hai scritto e illustrato “Il Vombato dal Sedere Quadrato”, rivolto a bambini più piccoli. Si tratta di un libro in rima, anche questo molto divertente e originale. Come mai hai deciso di scrivere in rima per i bambini?

La rima per bambini è un terreno molto scivoloso.

Imparare a scrivere in rima male è molto facile.

Imparare a scrivere in rima correttamente è difficilissimo.

Io mi sono lanciata perché volevo imparare a fare qualcosa di diverso e di fresco, e poi se non imparo qualcosa da ogni cosa che faccio mi annoio.

Possiamo considerare la lettura in rima un primo approccio alla poesia? 

La poesia come la rima ha le sue regole e pochissimi autori riescono a fare entrambe le cose. Non sempre una bella poesia è in rima, di solito la sua “musica” è dettata dalla metrica, ma la filastrocca deve essere sia in rima che in metrica.

Quali sono gli aspetti positivi per i bambini della lettura in rima? 

Come ho detto sopra la musicalità.

Se ascoltiamo una canzone e il cantante va fuori tempo o canta parole troppo lunghe o troppo corte, il nostro orecchio ci avverte che c’è qualcosa di sbagliato.

Ecco, per la filastrocca è la stessa cosa. 

Ci sono parole che hanno lo stesso numero di sillabe, ma una volta pronunciare suonano in maniera diversa!

Se facciamo ascoltare la musica ai bambini molto piccoli possiamo anche leggergli delle storie in rima.

Quando scrivi in rima e illustri gli albi, hai in mente il tuo pubblico di bambini?

Sicuramente vedo il libro già finito e mi immagino come leggerlo.

Però parto dal presupposto che se qualcosa annoia me annoierà anche il mio lettore!

Grazie Haider per essere stata con noi.


Di Haider Bucar sono disponibili nel negozio online emporiosdm  Babbo Natale non esiste , Il Vombato dal Sedere Quadrato   e altri titoli che trovate nella sezione Bambini e Ragazzi


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