Negli ultimi scorci del regno di Carlo Alberto, una banda di malfattori si muove nelle campagne piemontesi: questi malandrini si nascondono in Torino, capitale di un regno ancora paternalistico e sonnolento, dove i primi fermenti delle nuove idee che nel 1848 sconvolgeranno l'intera Europa, non coinvolgono le classi popolari.
Agiscono sulle strade di campagna in occasione di fiere e mercati di paese quando molte persone si spostano, viaggiando di notte e con un gruzzoletto in tasca.
Derubano così mercanti e merciai ambulanti, carrettieri e sensali, con inutile violenza che colpisce spesso persone travagliate da una faticosa quotidianità.
Dopo l'arresto, uno dei caporioni collabora con i giudici per ottenere lo sconto di pena previsto dalle antiche leggi sabaude e rivela molti furti e omicidi commessi da lui e dai complici.
Ma quando, dopo il 1848, si apre il processo, le nuove leggi non prevedono più l'impunità per i "pentiti": si ha così un incontro-scontro tra due modi di amministrare la giustizia ed il clamoroso processo, concluso da tre esecuzioni capitali, non segnerà una significativa vittoria da parte della legge.
- Editore : Gribaudo Editore 1990
- Lingua : Italiano
- Copertina rigida : 157 pagine
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- Peso articolo : 578 g